domenica ore 21.05

Scrittore, docente, coordinatore del Tribunale Rabbinico del Centronord Italia, Vittori Robiati Bendaud ha due cognomi, due identità familiari con cui è cresciuto, e ha scelto quella materna, quella ebraica, di origine libica, sefardita. Da questa storia è partita la sua ricerca sui rapporti tra ebrei e musulmani, tra lingua ebraica e araba, tra mistica ebraica e araba. Ma oltre al passato c’è l’esigenza di capire dettata dall’attualità politico-religiosa. Lo stiamo vedendo, nelle nuove diaspore, nell’acuirsi del conflitto israelo-palestinese. Difendere la propria identità significa essere intolleranti? Il dialogo si snoda tra presente e memoria, e si chiude sulla figura di Edith Stein, suor Teresa Benedetta della Croce, cui Bendaud ha dedicato un saggio, coraggioso, libero, scomodo, per lui e per chi legge: obbliga a un ascolto vero, a fare i conti con l’errore tragico della teologia della sostituzione, che ha visto per troppo tempo i cristiani considerarsi il nuovo Israele…

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

11 Febbraio 2023