Il campionato spaccato a metà
di Giampiero Spirito
Luoghi comuni. “Il campionato è spaccato in due. Le prime cinque perderanno punti solo tra di loro”. Letto e ascoltato per giorni. Detto, fatto. La prima della classe, il Napoli ha perso due punti contro l’undicesima in classifica, il Chievo, mentre l’Inter, seconda, si è fermata di fronte alla settima, il Torino. Ora resiste il ritornello dei nerazzurri favoriti perché non giocano le coppe. Vedremo.
Farebbe a meno dell’impegno infrasettimanale anche Sarri per il suo Napoli, ossessionato dall’idea scudetto. Se l’è presa con le nazionali ree di convocare i suoi giocatori e toglierli così ai suoi dettagliati allenamenti. Certo che se fosse per lui l’Italia non giocherebbe proprio, visto che il Napoli schiera il solo Insigne nato in Italia.
Per fortuna che c’è il Sassuolo. Contro il Milan ha schierato undici italiani su undici. Anche se nessuno è stato convocato dal ct Ventura. Ma è stato significativo, se non altro perché si è giocato a Reggio Emilia, città del tricolore.
All’Olimpico di Roma invece non si è giocata Lazio – Udinese, per temporale. Ma qual è stato il vero motivo del rinvio, visto che gli spettatori sono tornati a casa sotto il sole? Tre possibilità: a) impraticabilità del campo; b) Lazio stanca per i tanti impegni ravvicinati: c) Svezia – Italia alle porte con il bomber Immobile non in perfette condizioni.
Faceva un certo effetto vedere alla stessa ora, le 15,30 giocare piacevolmente a Manchester, dove piove un giorno si e l’altro pure e dove non ricordo partite rinviate negli ultimi anni.
Telecronaca di Chievo – Napoli: “Scontro con il compagno Castro”. Vi assicuro, niente di comunista, solo il riferimento al bravo centrocampista argentino in maglia gialloblù.
Totti non gioca più come è noto ma sui titoli dei giornali vince sempre. Tre volte in questa settimana. Il primo dopo la vittoria della Roma sul Chelsea ad evocare presunti fluidi magici dalla tribuna. Il secondo prima di Fiorentina – Roma, nel duello sugli spalti con l’altro numero 10 storico, il viola Antognoni. Il terzo, dopo la vittoria giallorossa a testimoniare che la squadra è finalmente divenuta adulta, senza di lui. Ne siamo convinti da un pezzo. Saltato il tappo…
(6 novembre 2017)
9 Novembre 2017