Italia, ripartire dal passato
di Giampiero Spirito
Chi è nato nel 1960 come me non aveva mai vissuto una mancata qualificazione alla fase finale dei mondiali. Ne ha visti vincere due nel 1982 e nel 2006. Ha vissuto in diretta in bianco e nero l’epica Italia-Germania 4-3, nel 1970, a dieci anni, rimanendo colpito e impaurito per quei caroselli improvvisati di auto imbandierate.
L’italia si ritrovò tutta insieme a suonare il clacson nelle strade, a sentirsi forte e unità forse per la prima volta nel dopoguerra.
Un mondiale è stare insieme. E’ il calcio seguito da tutti anche da chi magari lo detesta tutto l’anno.
E’ sventolare il tricolore in libertà, almeno una volta ogni quattro anni seppure per due calci al pallone.
Nella vita i problemi e le sofferenze sono altre purtroppo ma l’emozione è un fattore importante della nostra esistenza.
La colpa di quest’afflato che mancherà nel prossimo giugno è del ct Ventura? Si perché Conte agli europei 2016, quindi 17 mesi fa, con Giaccherini, Sturaro e Pellè vinse contro Belgio e Spagna e uscì ai rigori con la Germania.
Ma è anche dei giocatori che dovevano, da soli, fare meglio di zero gol in due partite contro i volenterosi ma modesti svedesi.
Senza dimenticare le colpe di federazione, società e tifosi. Si anche quest’ultimi, oggi tristi e delusi ma sempre pronti ad anteporre gli interessi delle loro squadre di club alla squadra nazionale.
Come ripartire? Nel 1974 dopo la disfatta ai mondiali in Germania, il nonno del calcio italiano, Fulvio Bernardini prese in mano le sorti del movimento nazionale e si fece il giro di tutti i ritiri, parlando con allenatori e giocatori. Poi cominciò a convocare e prese con sé un certo Enzo Bearzot. Da quella autorevole ricostruzione scaturì una delle nazionali più belle che con il suo secondo in panchina arrivò quarta nel 1978 e vinse i mondiali nel 1982, superando nell’ordine Argentina, Brasile, Polonia e Germania. Con un presidente della Repubblica, ex partigiano, in tribuna che ai gol di Rossi, Tardelli e Altobelli, scattava in piedi, gioioso ed emozionato come un bambino.
14 Novembre 2017