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Richard Gere ha girato oggi pomeriggio negli studi di Tv2000 uno spot promozionale per la campagna ‘Homeless Zero’ promossa dalla Fiopsd, Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora.
L’attore americano in occasione del suo viaggio in Italia ha anche presentato il film ‘Gli invisibili’ in cui interpreta il ruolo di un senzatetto: “Una delle cose più interessanti del film, e del suo titolo ‘Gli invisibili’ – ha detto Richard Gere, in un’intervista realizzata da Fabio Falzone per il Tg2000, il telegiornale di Tv2000 – è cercare di penetrare l’interiorità di queste persone, di chi è appunto invisibile. Ma la realtà è che la gente ti vede ma ti evita, ha quasi paura di te. Gli invisibili sono come un ‘buco nero’ e la gente ha paura di essere risucchiata. Questa condizione di vita, a un livello più profondo, ci ricorda che in fondo siamo tutti vicini, viviamo le stesse cose. Vivere una situazione come quella del personaggio che interpreto nel film non è così improbabile, potrebbe accadere a ciascuno di noi. Tra Roma e New York non ci sono differenze. In questi giorni, infatti, girando per le strade di Roma vedo praticamente le stesse cose”.
La risposta alla solitudine di queste persone, ha aggiunto Richard Gere, è “sicuramente l’amore: prenderci cura del prossimo e, al di là delle frasi fatte, pensare a chi è meno fortunato di noi con il cuore. Magari dare loro un tetto. Ma dove ? Come ? Lo so che non è una cosa semplice dare un letto e una casa a qualcuno. Ma forse c’è un luogo di cui davvero possediamo le chiavi: il nostro cuore”.
“Aprire il nostro cuore – ha spiegato Richard Gere – è fare in modo che sia di tutti, che lo sia davvero. È la personalità umana che aprendosi da singolo crea comunità. A volte tra le persone basta guardarsi negli occhi o scambiarsi un abbraccio per creare vera empatia, comprensione e compassione del prossimo. Dovrebbe essere proprio questo il nostro vero scopo, anche dell’ anima”.
Richard Gere, che nella sua vita si è avvicinato al buddismo, ha infine parlato anche di Papa Francesco e del Dalai Lama affermando che nonostante le “diversità” nella “visione della realtà e delle coscienze” cristianesimo e buddismo hanno una similare “visione di amore e compassione”.

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9 Giugno 2016

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