Lunedì-sabato: 8.30, 12, 14.55, 18.30 e 20.30. Domenica: 18.30 e 20.30

Gianrico Tedeschi, ex internato militare italiano, leggeva Giovannino Guareschi, testimone della vita nei lager e autore del “diario clandestino”.  Don Camillo e Peppone e il Candido sono nati nei lager dopo quel 1943 che vide oltre 650mila IMI, gli internati militari italiani, essere imprigionati per aver detto “no” al nazifascismo dopo l’8 settembre. Una “resistenza senz’armi” che Guareschi non dimenticherá mai come racconta la mostra “6865” curata dal giornalista Marco Ferrazzoli e allestita a Roma nella sede dell’ANRP. La mostra che racconta le drammatiche condizioni umane e psicologiche che dovettero subire lui e tutti coloro che scelsero di dire “NO” al nazifascismo. Guareschi venne catturato ad Alessandria il 9 settembre 1943, internato a Bremervoerde-Sandostel, Czestokowa, Beniaminovo.  Wietzendorf. Da prigioniero scrisse “Diario clandestino 1943-1945” pubblicato nel 1949 e più volte dato alle stampe. Un volumetto dedicato “ai compagni che non tornarono” dove racconta un’esperienza che lo segnerà profondamente per tutta la vita. Servizio di Vincenzo Grienti

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

18 Ottobre 2023

  •