Lunedì-sabato: 8.30, 12, 14.55, 18.30 e 20.45. Domenica: 18.30 e 20.45

“In questo progetto vorrei cercare di fare ‘radio libere’ con lo spirito con cui lo facevo quando inventammo le radio libere negli anni 70. La radio quando non è chiusa da format troppo stretti, quando non è veloce ma rilassata e sciolta riesce ad essere una forma d’arte”. Così Eugenio Finardi presenta il suo nuovo programma ‘La musica è ribelle’ in onda su InBlu Radio, il network delle radio cattoliche italiane della Cei, dal 7 ottobre ogni sabato alle ore 19 e la domenica alle 18.
Nel programma si raccontano 40 anni di musica con sentimenti ed emozioni che si incrociano e si ritrovano nei vari generi musicali. Nella prima puntata Finardi ripercorre la sua storia musicale. Muovendo da “Beast of Burden” dei The Rolling Stones, all’approfondimento del blues, espressione musicale di intere culture, per approdare sino a Domenico Scarlatti (“Sonata in E major, K.380”), lontano dai precedenti, ma in verità profondamente rock. Tra i protagonisti della prima puntata figurano anche James Taylor (“Frozen Man”) e Peter Gabriel (“In Your Eyes”) con la sua capacità di porsi al servizio di “cause giuste”, al servizio dei deboli della terra.
“Il programma su InBlu Radio – aggiunge Finardi – è l’occasione per proporre una musica molto diversa: nel programma faccio salti quantici dai Rolling Stone a Beyonce fino a Pergolesi. Credo che la musica sia il linguaggio dell’assoluto matematico e della natura. Se noi oggi leggiamo un testo del ‘600 dobbiamo tradurlo ma una musica del ‘600 ci arriverebbe in maniera assolutamente comprensibile come ci arrivano musiche di altre culture. Musicisti che non si capiscono a parole possono infatti suonare insieme con grande facilità”.
“La musica oggi – sottolinea Finardi – dovrebbe essere ribelle perché mai come oggi c’è bisogno di consapevolezza. Negli anni ’70 ci ribellavamo perché sognavamo di cambiare il mondo prima che il mondo cambiasse noi. Adesso il mondo sta cambiando contro di noi. Oggi esiste la musica ribelle ma molto spesso è ribelle in maniera cinica cioè è ribelle ma impotente. E invece bisognerebbe trovare un nuovo sogno e modello e uscire da questo liberismo che poi è un idolo consumista. Bisogna tornare al senso vero delle cose, a quello che veramente conta”.
“Adoro fare radio – conclude Finardi – mi piace tantissimo. La migliore forma di educazione è incuriosire. Sono una persona che ama profondamente la musica, mi emoziona e allo stesso tempo cerco di emozionare gli altri”.

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5 Ottobre 2017

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