Camorra, Bindi: “A Napoli c’è rischio negazionismo”. Presidente Commissione Antimafia: “Mai detto che nel dna Napoli c’è la Camorra”
“A Napoli c’è un rischio negazionismo” della Camorra che “forse una certa ‘elite’ della città vuole continuare ad alimentare. Così fa un cattivo servizio alla città, anche alla Napoli che è affrancata da questo pericolo”. Lo ha detto la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000.
“Non ho mai parlato di dna dei napoletani come dna camorristico – ha ribadito la Bindi – non ho detto che la Camorra a Napoli è congenita, non ho detto che i napoletani sono camorristi. Ho detto che le camorre sono un fatto costitutivo di una parte della società e della storia di Napoli”.
“Temo che Napoli – ha aggiunto la Bindi – voglia rimuovere. Chi sta lontano dai centri dove la Camorra è insidiata, dove ha rapporti forti con la società si vuole dire che non sono Napoli. In realtà sono Napoli anche questi. C’è una Napoli che può riuscire, per la sua cultura e storia, a sconfiggere questo elemento così grave e deve cominciare ad ammetterlo. Non deve sentirsi offesa ma organizzi la reazione e la lotta alla Camorra”.
Roma, Bindi: “Ignorare pizzo al centro storico alimenta le mafie”
Presidente Commissione Antimafia: “Sottovalutare Mafia Capitale non fa bene alla città”
Roma, 16 settembre 2015 – “Ignorare che il centro storico di Roma abbia subìto un degrado anche dal punto di vista commerciale in questi anni, e ignorare che dietro c’è stata, attraverso l’aumento degli affitti, una vera e propria operazione di pizzo mafioso dentro il centro storico della Capitale significa alimentare le mafie”. Lo ha detto la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, rilanciando il pericolo di infiltrazione mafiosa in vista dei grandi eventi che attendono la Capitale come il Giubileo e le potenziali Olimpiadi del 2024.
“Certamente il governo – ha aggiunto la Bindi – ha preso una decisione seria: non ha commissariato la Capitale ma non ha neanche assolto i comportamenti impropri dell’amministrazione comunale. Se la strada è quella di non negare e reagire, Roma non sarà nelle mani delle mafie ma se prenderemo ancora l’atteggiamento di quelli che non vogliono vedere perché non si vogliono scomodare, rischiamo di lasciare campo libero alle mafie”.
“Roma non è Napoli – ha concluso la Bindi – non c’è una storia centenaria delle mafie nella Capitale” però “i Casamonica ci sono a Roma forse da 30 anni. E non può essere un funerale che ci fa prendere coscienza che i Casamonica comandano in quel territorio. Atteggiamenti di sottovalutazione di Mafia Capitale, addirittura l’irrisione delle inchieste della magistratura, non fanno bene alla città”.
16 Settembre 2015