Lunedì-sabato: 8.30, 12, 14.55, 18.30 e 20.30. Domenica: 18.30 e 20.30

“Ad ornamento della città, a diletto pubblico, la generosità di cento consorti edificò” si legge sulla facciata dello Sferisterio di Macerata, arena destinata in origine ad ospitare spettacoli circensi ed eventi sportivi, come il gioco del pallone col bracciale. Ma è esattamente cento anni fa che questo spazio diventa ciò per cui lo conosciamo oggi, scenario delle più prestigiose rappresentazioni liriche del Belpaese. Era il 27 luglio 1921: lo Sferisterio inaugurava la sua attività lirica con l’Aida di Giuseppe Verdi. Per quel debutto non si badò a spese, e con la marcia trionfale salirono sul palco oltre mille comparse, insieme a cammelli, cavalli e buoi. Lo sfarzoso allestimento, costato all’epoca l’astronomica cifra di oltre mezzo milione di lire, poté contare anche su lanci di manifesti pubblicitari da un idrovolante. Andò benissimo, 17 repliche e 70mila spettatori provenienti da tutta Italia. Un centenario che non poteva passare sotto silenzio. E così quest’anno allo Sferisterio si sono messi al lavoro per far tornare Aida, 100 anni dopo. L’ambientazione scelta dalla regista argentina Valentina Carrasco ha visto egiziani e colonialisti intenti a realizzare oleodotti per sfruttare i giacimenti petroliferi dell’Africa dopo l’apertura del Canale di Suez, schiavizzando le popolazioni locali e trasformando un incontaminato deserto di dune in una selva di pozzi per estrarre l’oro nero. E’ finita con lunghi applausi in un’arena da tutto esaurito, ricordando e celebrando i fasti di cent’anni prima. Servizio di Silvio Vitelli

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27 Luglio 2021

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