Lunedì-sabato: 8.30, 12, 14.55, 18.30 e 20.30. Domenica: 18.30 e 20.30

Una vita per la musica, ma è soprattutto quella prima della musica che Sergio Cammariere ripercorre nella sua autobiografia “Libero nell’aria”. Per lui il successo è arrivato dopo tanti sacrifici. Lavori diversi, compreso quello di barista in un locale dove, per fortuna, c’era pianoforte. Una vita da uomo libero partita dal mare, quello della sua Crotone e vissuta nel segno della fede in Dio. Intervista di Silvio Vitelli per il Tg2000.

“Sono nato in Via libertà e il mio secondo nome è Libero, Sergio Libero Cammariere. I miei genitori erano democristiani e all’epoca sullo scudo crociato c’era scritto proprio Libertas. Poi sono stato libero anche nei fatti e questo mi ha aiutato a coronare il sogno che avevo sin da bambino, quello di diventare un musicista”.

Una vita per la musica, ma è soprattutto quella prima della musica che Sergio Cammariere ripercorre nella sua autobiografia “Libero nell’aria”. Per lui il successo è arrivato dopo tanti sacrifici. Lavori diversi, compreso quello di barista in un locale dove, per fortuna, c’era pianoforte. Una vita da uomo libero partita dal mare, quello della sua Crotone.

Perché sei pescatore di stelle ma anche pescatore in mare… “Certo, pescavo le vongole! Le vendevo in spiaggia, è stato forse il mio primo lavoro”.

A 16 anni l’incontro con la comunità neocatecumenale.

“Sono andato per curiosità alle catechesi e mi colpirono molto i canti. Dopo un paio d’anni mi sono ritrovato capo cantore della comunità del Duomo. Suonavo la chitarra. E’ stato fondamentale anche per la mia crescita come cantautore perché, secondo me, ogni grande canzone fa riferimento al Libro dei libri”.

“Fu un’esperienza mistica” scrivi. “Assolutamente sì, perché ho scoperto la mia vocazione, la mia fede. Sapevo e ho sempre saputo che qualcuno dall’alto mi proteggeva”.

Quell’esperienza neocatecumenale è durata pochi anni. “Sì, pochi anni, però ad un certo punto della mia vita ho incontrato un catechista che era un produttore: si chiamava Biagio Pagano. In tournée portavamo con noi il rosario, e in auto lo recitavamo”.

“Quando sono agitato, anche prima che voi arrivaste, faccio una piccola preghiera. Un Padre nostro, per far sì che io non sia da solo”.

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10 Maggio 2021

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