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Papa Francesco: chi entra in un Santuario si senta a casa sua
la parola-chiave che desidero sottolineare oggi insieme con voi è accoglienza. Con l’accoglienza, per così dire, “ci giochiamo tutto”. Un’accoglienza affettuosa, festosa, cordiale, e paziente! I Vangeli ci presentano Gesù sempre accogliente verso coloro che si accostano a Lui, specialmente i malati, i peccatori, gli emarginati. E ricordiamo quella sua espressione: «Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato» (Mt 10,40). Gesù ha parlato dell’accoglienza, ma soprattutto l’ha praticata. Quando ci viene detto che i peccatori – ad esempio Matteo, o Zaccheo – accoglievano Gesù nella loro casa e alla loro mensa, è perché anzitutto essi si erano sentiti accolti da Gesù, e questo aveva cambiato la loro vita. E’ interessante che il Libro degli Atti degli Apostoli si conclude con la scena di san Paolo che, qui a Roma, «accoglieva tutti quelli che venivano da lui» (At 28,30). La sua casa, dove abitava come prigioniero, era il luogo dove annunciava il Vangelo. L’accoglienza è davvero determinante per l’evangelizzazione. A volte, basta semplicemente una parola, un sorriso, per far sentire una persona accolta e benvoluta.
21 Gennaio 2016