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Prodi“Occorre un accordo con la Russia e per la sostituzione successiva di Assad, altrimenti lo Stato terrorista prende sempre più piede e diventa dominante”. Lo ha detto l’ex premier, Romano Prodi, in un’intervista esclusiva al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, sottolineando che “questa è una guerra per procura in cui le grandi potenze sono arbitri ma anche quelli che possono spegnere il fuoco se raggiungono un accordo tra loro”.
“La Siria è un dramma”, ha proseguito Prodi, e anche “l’Occidente si trova in una situazione drammatica: mentre la Russia alleata ad Assad ferocemente contraria al terrorismo appoggia Assad contro i terroristi, l’Occidente è nemico di Assad e dei terrorismi”.
“Gli interventi sul terreno – ha spiegato l’ex premier – nessuno è in grado di farli. Gli Stati Uniti che posseggono l’unica forza militare hanno l’esperienza della guerra in Iraq e Afghanistan e l’opinione pubblica americana, anche la più interventista, non tollera più il ritorno di cadaveri. Quindi mandano droni e aeroplani ma gli scarponi li può fornire solo lo scalcinato esercito di Assad”.
“Il problema – ha rilevato Prodi – è che l’Ucraina avvelena i rapporti tra Stati Uniti e Russia, qui è la complicazione”.
Secondo Prodi “il califfato è un’aspirazione sunnita che si ripete continuamente nella storia. Per moltissime persone è un specie di grande mito. Un ritorno all’antica potenza”. L’Isis “sotto un aspetto” presenta aspetti di “fragilità” perché “essendo territoriale, non è come il terrorismo ‘spot’ che viene fatto da Al Qaeda, ma ha un’enorme forza di espansione perché sta agendo in più parti del mondo. Il califfato nasce con ambizioni territoriali che vogliono fondersi tra di loro. Questo lo ritengo molto pericoloso”.
“Alcuni generali americani dicevano che l’Isis era debole – ha concluso Prodi – ma è un anno che in Siria tentano di arginarlo ma non riescono. E’ due anni che in Libia tentano di arginarlo ma non riescono”.
Papa, Prodi: “No obiettivi politici ma forte messaggio all’Onu indebolito da grandi potenze”
L’ex Premier: su disgelo tra Cuba e Usa il “Papa ha messo una parola buona”

 

Roma, 16 settembre 2015 – Da Papa Francesco “non vedo nessun obiettivo politico preciso ma un messaggio forte all’Onu, così indebolita dalle grandi potenze”. Lo ha detto l’ex premier, Romano Prodi, in un’intervista esclusiva al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando il viaggio apostolico del Pontefice a Cuba e negli Stati Uniti.
“Da un lato – ha aggiunto Prodi – mi aspetto un grande apprezzamento per la Costituzione americana ma anche un discorso sull’uguaglianza del mondo. E’ interessante perché questo viaggio viene fatto in parallelo con tutti gli altri potenti della Terra: ad esempio si attende molto il viaggio del presidente cinese. Noi avremo un confronto di atteggiamento e parole che farà meditare moltissimo la gente”.
Prodi ha sottolineato che dalla visita al Congresso statunitense “il Papa apprezzerà i principi etici forti che stanno alla base della Costituzione americana”.
“Il Papa – ha proseguito Prodi – non fa mai discorsi astratti, ci sono già dei gesti impressionanti come non andare al banchetto ufficiale ma alla colazione con i diseredati e i poveri”.
Sul disgelo diplomatico tra Cuba e Stati Uniti, ha concluso Prodi, “nessuno ha potuto dire che il Papa fosse per Fidel Castro, per Raul o per Obama. Il Papa in un caso di tensione e dramma che dura da tanto tempo ha detto ‘mettiamoci una parola buona’”.

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16 Settembre 2015

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