UE: ultima chiamata per la Grecia. Il punto di Massimiliano Cochi in vista del referendum
Ultima chiamata per la Grecia. Il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha fatto un ultimo tentativo di riportare al tavolo delle trattative il primo ministro greco, Alexis Tsipras, che starebbe “valutando” la proposta. Secondo fonti comunitarie, Juncker avrebbe detto a Tsipras di essere disposto a convocare un Eurogruppo di emergenza oggi che stanzi immediatamente nuovi aiuti se il premier ellenico manderà un’accettazione scritta dei termini proposti dai creditori per il varo di un nuovo piano di aiuti. Juncker avrebbe inoltre promesso un riscadenzamento del debito di Atene se al referendum vinceranno i sì, che sancirebbero la permanenza del paese nell’euro. Tsipras, secondo quanto apprende il quotidiano ‘Kathimerinì, starebbe “valutando la proposta”.
La cancelliera Merkel ha detto che i fili del dialogo non si interrompono dopo mezzanotte.
Intanto dopo la grande manifestazione per il No al referendum che ieri sera ha riempito la piazza Syntagma, davanti al Parlamento di Atene, stasera lo stesso spazio verrà riempito dai sostenitori del Sì agli accordi con i creditori internazionali. L’appuntamento è stato dato per le 19:30 (le 18:30 in Italia) dalla campagna ‘Menoume Evropì (Restiamo in Europa), appoggiata dai conservatori di Nea Demokratia, i socialisti del Pasok e dal movimento To Potami (Il fiume, europeisti).
Mentre le banche restano chiuse, scade oggi la rata del prestito da 1,6 miliardi che la Grecia deve rimborsare al Fondo Monetario Internazionale. L’esecutivo ellenico ha già fatto sapere ieri di non essere intenzionato a pagare e dovrebbe quindi essere da oggi tecnicamente in default. Per il momento l’istituto di Washington si limiterà a mettere Atene in mora e l’insolvenza vera e propria dovrebbe scattare tra un mese.
30 Giugno 2015