La Basilica di Santa Sofia a Roma è da sempre stato un punto di riferimento per la comunità ucraina e in questi giorni è diventato un importante centro di smistamento degli aiuti. Ieri, Mattarella ha voluto portare il suo sostegno. Il servizio d Clara Iatosti.
È diventata una lettera dell’alfabeto simbolo dell’invasione russa in Ucraina. E’ la “zeta” dipinta sui carri armati russi. A Doha durante la premiazione di coppa del mondo di ginnastica artistica un atleta russo l’ha sfoggiata sul suo petto. Inevitabili le proteste. Il servizio di Silvio Vitelli.
In questi giorni atleti e campioni si sono esposti e mobilitati per la pace in Ucraina. Ma non solo lo sport, anche il mondo della musica dice il suo no alla guerra. Il servizio di Pierluigi Vito.
Anche la preghiera e i gesti di accoglienza e di non violenza possono svolgere un ruolo determinante per smorzare la tensione e far cessare il rumore delle armi. Il servizio di Nicola Ferrante.
“Abbiamo accolto 250 persone qui nel centro della Caritas”, afferma il parroco a Siret. La situazione umanitaria, al confine ucraino con la Romania. In collegamento con l’inviato Vito D’Ettorre.
Ucraina, alle porte di Leopoli, l’epicentro della crisi dei rifugiati scappati dalla guerra. File lunghissime per salire su un treno verso Varsavia. Donne e bambini stremati anche dal freddo. E intanto gli uomini prendono lezioni su come si prepara un’arma. In collegamento l’inviato del Tg2000, Massimiliano Cochi.
Un tema doloroso della guerra: il dolore dell’infanzia. Il dramma dei bambini orfani che vengono accolti in Polonia, nel servizio di Barbara Masulli.
12° giorno di guerra. Dopo una notte di bombardamenti Kiev è sotto attacco e adesso si teme l’assalto finale. La Polonia dice no ai caccia americani e spalanca le porte a chi fugge. Il servizio di Marco Burini.
Ucraina, mobilitazione dello sport per la pace. Non solo i campioni e non solo gli atleti. Anche la musica dice il suo no alla guerra. Il servizio di Pierluigi Vito.
Pugno di ferro in Russia contro i manifestanti scesi in piazza per dire no alla guerra. Da San Pietroburgo a Mosca arrestati 3500 cittadini in un clima di repressione. Il servizio di Caterina Dall’Olio.
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