20 gennaio 1945. La prigionia di Giovannino Guareschi
Sulla storia degli internati militari italiani in Germania si parla sempre poco. Eppure questi “resistenti con le stellette” sono stati oltre 600mila. Tra questi anche molti uomini del mondo della politica, dello spettacolo e della letteratura come Tonino Guerra, Luciano Salce, Pino Arpioni, Paolo Desana, Gianrico Tedeschi ed anche Giovannino Guareschi. Il papà di “Don Camillo e Peppone” fu prigioniero dei nazisti e internato in Polonia e in Germania. Una storia nella storia che può essere riletta nel suo “Diario clandestino 1943-1945″ e che può essere rivissuta in quel museo a cielo aperto che è Piana delle Orme, in provincia di Latina. Qui la vicenda di Guareschi viene ricostruita ad altezza d’uomo. La vicenda di Guareschi, all’epoca sottotenente d’artiglieria, è una storia di “resistenza” che venne pagata con la prigionia e spesso con la morte nei lager e nei campi di lavoro. Guareschi fu prigioniero a Czestochowa, Sandbostel e Wietzendorf. Nei campi subirono pestaggi, patirono la fame fino alla Liberazione nell’aprile del 1945 e il loro ritorno a casa.
Vincenzo Grienti
20 Gennaio 2018