Afghanistan, l’inferno delle donne
Chi ha perso il lavoro, chi la possibilità di studiare, chi il sogno di una vita migliore: dal ritorno al governo dei talebani, un anno e mezzo fa, le donne in Afghanistan sono condannate all’infelicità e all’ignoranza. Alcune di loro, con coraggio, si ribellano, e chiedono alla comunità internazionale di non lasciarle da sole. È questo il tema di Today, l’approfondimento di Tv2000 sull’attualità internazionale condotto da Andrea Sarubbi.
Esiste un Paese al mondo in cui 4 donne su 5 non sanno leggere né scrivere; né potranno impararlo, perché il governo impedisce alle ragazze di frequentare le scuole: quel Paese è l’Afghanistan, che i talebani – tornati al potere un anno e mezzo fa – hanno trasformato nell’inferno delle donne. È una Nazione in cui le donne sono obbligate a coprirsi interamente con il velo, non possono andare al lavoro senza l’autorizzazione del marito, né ritirare un certificato senza essere accompagnate da un uomo della famiglia, e neppure – come racconta il reportage di Clément Gargoullaud da Kandahar – sedersi in un taxi dalla parte dei passeggeri, ma sono costrette a stiparsi nel bagagliaio. Gli unici raggi di luce, nell’oscurità totale dell’Afghanistan di oggi, sono le azioni di protesta che si levano con coraggio dalla società civile: come le giovani universitarie che scendono in piazza sfidando gli arresti, le violenze e gli avvelenamenti, o come i docenti che insegnano di nascosto alle ragazze, raccontati nel reportage di Puk Damsgård. Arricchiscono la puntata testimonianze di ragazze afghane, alcune delle quali rifugiate in Italia, aiutate da NOVE onlus in vari progetti di lavoro o di studio. Ospite in studio Barbara Schiavulli (direttrice Radio Bullets)
L’apertura è dedicata al terremoto in Turchia e Siria, una delle più gravi catastrofi naturali dell’ultimo secolo. Mentre aumenta senza sosta il bilancio delle vittime, gli sfollati al gelo attendono i primi soccorsi. Ma la ricostruzione sarà ancora lunga e passerà per il coinvolgimento della comunità internazionale, a cominciare dalla conferenza dei donatori che l’Unione europea organizzerà a marzo a Bruxelles. Se ne parla in collegamento con mons. Paolo Bizzeti, vicario apostolico dell’Anatolia, e con p. Bahjat Elia Karakach, parroco della comunità latina di Aleppo.
11 Febbraio 2023