Siria, padre Mourad: “Isis mi voleva sgozzare perché cristiano. Ero pronto alla morte per Cristo”
Roma, 12 ottobre 2015 – “Quasi tutti i giorni c’era qualcuno che entrava nella mia prigione e mi domandava ‘chi siete?’. Io rispondevo: ‘sono nazareno, cioè cristiano’. ‘Allora sei un infedele’, gridavano. ‘E visto che sei un infedele se non ti converti ti sgozzeremo con un coltello’. Ma io non ho mai firmato l’atto di abiura del cristianesimo”. Così il sacerdote siro-cattolico Jacques Mourad, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, ha raccontato alcuni particolari della sua prigionia in Siria durata circa 5 mesi. Padre Mourad, priore del monastero di Mar Elian ad Al Qariatayn, a sud-ovest di Homs, in Siria, era stato rapito nel maggio scorso nei pressi del luogo di culto distrutto ad agosto dall’Isis.
“Questo è il miracolo – ha aggiunto padre Mourad – che il buon Dio mi ha dato: mentre ero prigioniero aspettavo il giorno della mia morte ma con una grandissima pace interiore. Non avevo alcun problema a morire per il nome di nostro Signore, non sarei stato il primo né l’ultimo, ma uno tra le migliaia di martiri per Cristo”.
Il priore ha ricordato, al microfono di Nicola Ferrante, che era stato “prelevato il 21 maggio dal monastero di Mar Elian da alcune persone armate che mi hanno catturato insieme a un altro giovane. Erano di un gruppo del Daesh, cioè l’Isis, proveniente dalla città di Al Qariatayn. Per i primi quattro giorni siamo rimasti sulle montagne, chiusi in una macchina del monastero su cui ci avevano portato via. Poi siamo stati condotti a Raqqa e laggiù siamo stati tre mesi in una prigione vicino alla città. Finché l’11 agosto siamo stati condotti nei pressi di Palmira, dove sono prigionieri altri 250 cristiani della città di Al Qariatayn”.
Padre Mourad ha rivelato, inoltre, alcuni dettagli della sua liberazione: “Mi sono camuffato per lasciare Al Qariatayn e sono fuggito su una moto con l’aiuto di un amico musulmano. Ma adesso sto lavorando con un prete ortodosso e altri amici beduini e musulmani per far uscire gli altri 200 cristiani ancora prigionieri. Proprio oggi, ad esempio sono potuti scappare altri 40 cristiani”.
“Voglio ringraziare tutti quelli che – ha concluso padre Mourad – hanno pregato per la mia liberazione. E’ un miracolo che un prete sia stato liberato dalle mani dell’Isis”.
12 Ottobre 2015