Casal di Principe: 1500 case abusive. Il sindaco anticamorra: “Abbatterle è un danno”
Roma, 7 febbraio 2017 – A Casal di Principe circa 1500 case sono abusive e abbatterle costerebbe “decine di milioni di euro” con un “danno, sociale, civile e culturale”. Lo ha detto il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, denunciando una “situazione assurda. Sicuramente i cittadini sono colpevoli ma pensare di risolvere tutto abbattendo le case è un’ipocrisia pura perché anche facendo dei tagli al Comune potrei buttare giù solo tre case all’anno. Così il cittadino vedrebbe la presenza dello Stato sotto forma di una ruspa che ti abbatte casa. Questa emergenza va affrontata con più buonsenso”.
Renato Natale, sindaco anticamorra, divenne sindaco per la prima volta seguendo l‘esempio anticlan di don Giuseppe Diana. Fu sfiduciato dai suoi consiglieri poco dopo la morte di don Diana. È stato rieletto nel 2014 a venti anni esatti dall’assassinio del sacerdote campano.
“A Casal di Principe – ha spiegato il sindaco – abbiamo 1500 case abusive costruite al di fuori del piano regolatore. Questo è avvenuto anche perché i piani urbanistici qui da noi sono comparsi solo 6-7 anni fa. Per decenni la gente ha costruito senza avere un’indicazione di come costruire. Anche dopo il Piano regolatore non ci sono stati organi dello Stato, a partire dallo stesso Comune, che hanno dato indicazioni ai cittadini. C’era la vecchia abitudine di costruirsi una casetta per la famiglia su un lotto di terra di 450 metri quadrati. Molto spesso questa costruzione è stata fatta dagli stessi proprietari poiché la maggior parte dei casalesi è dedita all’edilizia. Si sono costruiti la casa nei ritagli di tempo: tornando da lavoro e nel weekend. Di queste 1500 case abusive almeno 140-150 sono ‘resa’ cioè sono arrivate al termine della procedura amministrativa, penale e giudiziaria. Si devono dunque buttare giù. Ogni abitazione abusiva da buttare a terra costa mediamente tra i 115 e 120 mila euro. Teoricamente i costi di abbattimento sarebbero a carico del proprietario ma di fatto sono a carico del Comune che deve anticipare questi soldi che non recupererà mai. Quindi per abbattere 140 case servirebbero decine di milioni di euro. Questi costi andrebbero a carico della comunità quindi anche a danno di chi ha costruito regolarmente. A questi costi si aggiungono quelli relativi allo smaltimento del materiale di risulta: abbiamo calcolato che se abbattessimo 1500 abitazioni potremmo riempire tre volte il Colosseo. In più avremmo persone senza più una casa da rialloggiare in qualche modo”.
“Al momento – ha sottolineato il sindaco – stiamo lavorando ad alcune soluzioni anche con la Regione Campania che produrrà qualcosa già nelle prossime settimane. Tra le ipotesi l’acquisizione del bene ma con la possibilità di poterlo rivendere e affittare a costi molto alti, dando la priorità a chi già ci abita dentro. Un’altra soluzione è a livello nazionale in cui chiediamo che sia l’Ente locale a gestire il proprio territorio attraverso un piano di rigenerazione urbana con la possibilità del cittadino abusivo di accedere ad una sanatoria. E’ comunque il Parlamento che deve approvare delle norme, attraverso l’uso del buonsenso, per arrivare ad una soluzione certamente punitiva contro il cittadino abusivo ma non contro l’intera comunità. Servirebbe una legge nazionale per affrontare in modo diverso questo tema”.
7 Febbraio 2017