Malato Sla, Istituto Bioetica: “Bettamin ? Non è il primo caso”
Roma, 14 febbraio 2017. “Non si tratta del primo caso, in realtà la sedazione palliativa profonda è un intervento che le cure palliative hanno da tempo adottato e ha delle condizioni ben precise per essere applicato correttamente ed eticamente”. Lo ha detto il direttore dell’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica, Antonio Spagnolo, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando il caso di Dino Bettamin, il malato di Sla morto in sedazione profonda.
“Da quanto viene riferito – ha aggiunto Antonio Spagnolo – i criteri per procedere in modo etico alla sedazione palliativa ci sono. Il paziente aveva dei sintomi che erano refrattari a qualsiasi trattamento e la sua situazione clinica stava evolvendo verso la fase terminale pur essendo attaccato ad un respiratore, come sono attaccati molti pazienti con la Sla, e così ha dato il suo consenso. L’intenzione era quella di eliminare la coscienza in modo tale che l’assenza di questa potesse aiutarlo a sopportare la gravosità e la sofferenza che la malattia gli stava determinando. Dal punto di vista etico, per come è stato descritto il caso, ci troviamo di fronte ad una condotta sostenibile”.
14 Febbraio 2017