La regista nata a Carpi cresciuta in una famiglia atea ha commentato negli studi di Tv2000 la visita di Francesco: “E’ la festa della cooperazione tra credenti e non credenti”

cavaniRoma, 2 aprile 2017. “Mio nonno che era ateo avrebbe detto ‘caspita’” della mia presenza oggi alla televisione dei vescovi italiani per commentare la visita del Papa a Carpi. Lo ha detto la regista Liliana Cavani, nata proprio a Carpi e vissuta in una famiglia atea, ospite oggi del programma ‘Il Diario di Papa Francesco’ su Tv2000. Tra i film diretti dalla Cavani c’è anche ‘Francesco’, pellicola del 1989 sul ‘poverello d’Assisi’.
“Papa Francesco a Carpi – ha commentato la Cavani – sottolinea il fatto che in quelle terre c’è sempre stata la capacità tra credenti e non credenti di operare insieme nel nome del lavoro e della necessità che la vita abbia il miglior esito possibile”.

Il nome di Francesco ha un valore importante nella sua vita. Che significato ha per lei vedere Bergoglio a Carpi:

“Papa Francesco a Carpi sottolinea il fatto che in quelle terre c’è sempre stata la capacità tra credenti e non credenti di operare insieme nel nome del lavoro e della necessità che la vita abbia il miglior esito possibile. C’è della concretezza che non è solo materialismo. Anche tra coloro che non vanno in Chiesa c’è una visione sociale che si connette con la stessa visione sociale della Chiesa. E in questa necessità di operare insieme per il meglio c’è unità. E’ la festa della cooperazione, ce ne è stata sempre tanta, e questo ha facilitato le cose soprattutto nei momenti più concreti. Papa Francesco è un ponte tra i credenti e i non credenti disponibili verso coloro che non appartengono alla loro squadra”.

La sua sensazione nel commentare un viaggio del Papa qui a Tv2000, la televisione dei vescovi italiani:

“Mio nonno che era ateo avrebbe detto ‘caspita’. La Chiesa oggi è diversa rispetto a quella che lui ha conosciuto. Io sono cresciuta con i miei nonni che si sono sposati nel 1917 in Municipio. Allòra c’era più separazione tra credenti e non credenti, si era divisi in parti e partiti diversi. Adesso la divisione, per fortuna, in parte è superata perché si riesce ad avere abbastanza unità davanti ai problemi e il progresso che deve essere fatto necessariamente insieme”.

Nella sua vita Papa Francesco cosa ha portato:

“Con Bergoglio finalmente la Chiesa si è accorta della vera sostanza, del vero significato di ‘Francesco d’Assisi’ perché Francesco vuol dire Vangelo, lettura e scrittura semplice, e possibilità di parlarne non solo dentro ad una Chiesa ma anche dentro una casa. Francesco è Vangelo vivente. Ma la cosa incredibile che per secoli Francesco è stato lasciato in un angolo”.

Cosa pensa dei ‘nemici’ di Papa Francesco nella Chiesa:

“Il clero è fatto di persone. Evidentemente c’è qualcuno che pensa al proprio ‘orto’ e interesse. D’altronde mettersi una tonaca o fare dei voti non è garanzia definitiva. Papa Francesco invita alla realizzazione di un disegno che è il motivo per il quale nasce la Chiesa. Ci sono persone che hanno usato la Chiesa per fini propri e invece dovrebbe essere fatta da persone che condividono problemi, gioie e dolori. Non è una questione di teologia ma di posizioni all’interno della Chiesa”.

 

 

 

2 Aprile 2017