Ostia, Oss. legalità Regione Lazio: “Contro pizzo e racket poche denunce. Vince omertà e paura”
Gianpiero Cioffredi al Tg2000: “E’ da anni laboratorio criminalità”
Roma, 09 novembre 2017. “Ad Ostia a fronte di evidenze investigative in cui molti imprenditori e commercianti pagano il pizzo e il racket ci sono pochissime denunce. Questo è un problema che non riguarda l’attività investigativa ma la necessità di suscitare un moto di ribellione civile da parte dei cittadini di Ostia. Questo non avviene per omertà, paura e assenza di fiducia nei confronti delle istituzioni”. Lo ha detto il presidente dell’Osservatorio per la legalità e la sicurezza della Regione Lazio, Gianpiero Cioffredi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando l’aggressione di ieri ad Ostia contro un giornalista da parte di un esponente della famiglia Spada.
“Ostia da molti anni è un laboratorio criminale molto importante. Le inchieste sulla banda della Magliana – ha ricordato Cioffredi – hanno messo in evidenza la presenza ad Ostia di due associazioni criminali di cui una legata alla Camorra. E negli ultimi 20 anni abbiamo assistito ad un vero e proprio radicamento di 3 famiglie criminali importanti che sono il clan dei Fasciani, gli Spada loro alleati e un clan di derivazione siciliana i Triassi”.
“Siamo in presenza di una realtà criminale – ha sottolineato Cioffredi – che ha condizionato la società civile, l’economia, gli apparati pubblici e la politica. Ecco perché l’attività della magistratura e delle forze di Polizia in questi anni è stata straordinaria. Purtroppo la liberazione degli spazi dovuta alle attività investigative non è stata coperta dalla presenza della società civile: imprenditori, negozianti e associazionismo”.
“La stessa percentuale di votanti alle ultime elezioni – ha concluso Cioffredi – dimostra che c’è un distacco dei cittadini dalle istituzioni. Dobbiamo costruire un protagonismo dei cittadini perché le mafie si combattono se accanto all’azione investigativa c’è anche l’azione della buona politica, della buona amministrazione e di una società civile che si auto organizza”.
9 Novembre 2017