Papa a Corviale, Er tapparella: “Ho occupato tante case. Da niente che ero oggi ho dipinto la croce della chiesa”
Massimiliano era noto nel quartiere perché occupava le case popolari e ai microfoni di Tv2000 dice: “Sono contento della visita del Papa perché non mi sento giudicato”
Roma, 15 aprile 2018. “Da niente che ero mi sono ritrovato a verniciare la croce della chiesa per l’arrivo del Papa. E’ una figura che sogni d’incontrare fin da bambino”. Lo ha detto Massimiliano Lustri ai microfoni di Tv2000, durante lo speciale del Tg2000, in merito alla visita di Papa Francesco alla parrocchia di San Paolo alla Croce a Corviale nella periferia ovest di Roma. Era soprannominato ‘Er tapparella’ perché in passato occupava le case popolari. Oggi è presidente dell’associazione Piacca che si occupa di lavoro, restauro del legno, teatro e varie attività artigianali per lasciare la delinquenza. Massimiliano è tra le persone che stanno facendo i conti con la giustizia e che Papa Francesco ha incontrato nella sua visita privata. A Francesco è stato donato proprio dall’associazione un piatto di cartapesta degli anni ’70.
“Sono contento – ha aggiunto Massimiliano – perché il Papa ha deciso di venire qui e avere un incontro con persone che stanno scontando una pena. Questo ci fa ben sperare. Può succedere a tutti di sbagliare e lui è una persona che non ti fa sentire giudicato, anzi, si immedesima con te”.
“Prima – ha raccontato Massimiliano al microfono di Nicola Ferrante del Tg2000 – facevo una vita scapestrata. Fino a qualche annetto fa, se mi piaceva una cosa me la prendevo senza chiedere ordini. Ero ‘Er tapparella’ perché occupavo le case. Oggi non c’è più il ‘Er tapparella’. Ora sono solo Massimo. Tapparella ormai è il nome storico, così per ridere, ma oggi sono un’altra persona, lavoro come tutti gli altri. Ho detto basta quando ho veramente rischiato la vita”.
“Prima – ha raccontato Massimiliano al microfono di Nicola Ferrante del Tg2000 – facevo una vita scapestrata. Fino a qualche annetto fa, se mi piaceva una cosa me la prendevo senza chiedere ordini. Ero ‘Er tapparella’ perché occupavo le case. Oggi non c’è più il ‘Er tapparella’. Ora sono solo Massimo. Tapparella ormai è il nome storico, così per ridere, ma oggi sono un’altra persona, lavoro come tutti gli altri. Ho detto basta quando ho veramente rischiato la vita”.
15 Aprile 2018