Alfie, Iss: “Così medicina diventa disumana. Inglesi hanno etica diversa”
Il direttore dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, al Tg2000: “Non si stacca così un respiratore lasciando morire bimbo senza assistenza”
Roma, 26 aprile 2018. “Così la medicina diventa disumana. Non si può trattare così un bambino e una famiglia”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Walter Ricciardi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, sul caso del piccolo Alfie Evans.
“In Italia – ha aggiunto Ricciardi – ce ne sono tanti di questi casi però nessuno diventa così eclatante proprio perché i medici e i familiari discutono. I medici spiegano ai familiari che in qualche modo capiscono e partecipano alla decisione. Non puoi impedire a un cittadino, secondo gli accordi di Maastricht e la direttiva 24, di andare a cercare una cura all’estero. Casomai non gliela rimborsi ma non puoi impedire la libera circolazione”.
“Credo che dal punto vista tecnico-scientifico – ha proseguito Ricciardi – i colleghi inglesi siano bravissimi e probabilmente hanno fatto il loro lavoro. Le malattie sono sempre curabili nel senso che ci possono essere delle cure palliative, si può accompagnare il paziente verso la morte ma lo si può fare in maniera dolce, non in maniera così traumatica staccando un respiratore e lasciando che il bambino muoia praticamente senza assistenza”.
“Loro hanno un’etica diversa – ha concluso Ricciardi – che è quella del cosiddetto ‘best interest’, mentre invece noi abbiamo un’etica più umana. Loro sostanzialmente ritengono che un trattamento non vada assolutamente erogato né pubblicamente né privatamente quando il migliore interesse del paziente è negato. Loro ritengono che questo bambino debba morire e che qualsiasi prolungamento della vita non sia nel suo interesse”.
26 Aprile 2018