Governo, economista bozza: “No uscita Euro è messaggio forte all’Europa”
Gustavo Piga che ha collaborato al contratto M5S-Lega spiega al Tg2000 e InBlu Radio: “Servono più investimenti pubblici. No a pareggio bilancio in tre anni. Su Flat tax e Reddito cittadinanza la politica ha superato i tecnici”
intervista di Chiara Placenti per InBlu Radio:
Roma, 17 maggio 2018. “Non è detto che tutti gli strumenti siano quelli giusti per far ripartire il motore però questo contratto accomuna molto M5S e Lega. E non si parla più, se Dio vuole, di uscita dall’ Euro”. Lo ha detto Gustavo Piga, docente di Economia Politica all’Università Tor Vergata di Roma in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, e InBlu Radio, il network delle emittenti cattoliche della Cei. Il professor Piga, chiamato dal Movimento 5 Stelle a collaborare alla bozza di contratto di governo, ha spiegato quali sono i punti di contatto con la Lega.
“Sono stato molto contento di vedere – ha aggiunto Piga – la fine della stupidaggine dell’ubriacatura dell’anti-Euro e che queste due forze politiche abbiano voluto rassicurare in maniera forte l’Europa che di uscire dall’Euro non se ne parla più. E’ un messaggio forte a tutta l’Europa. Siamo all’interno di una costruzione istituzionale che va preservata e mantenuta perché garantisce gli scambi e orizzonti di lungo periodo, garantisce la possibilità di sedersi al tavolo globale insieme ad altri partner per fronteggiare Stati Uniti, Russia e Cina in posizione quasi di forza”.
“Il nostro lavoro sulla bozza di contratto – ha proseguito Piga – credo sia stato utile. Ci siamo anche cimentati sulle parti in cui credevamo non ci fosse una convergenza come la questione Flat Tax e Reddito di cittadinanza. Alla fine le abbiamo viste emergere entrambi. ‘Chapeau’ alla politica che è riuscita ad andare oltre i tecnici”.
Nel contratto di governo, ha sottolineato l’economista Piga, c’è “un’attenzione alla ripresa dell’economia, un’enfasi particolare sugli investimenti nelle infrastrutture, poi magari non troveranno l’accordo su quale investimento fare se a Nord o a Sud ma non c’è dubbio che si debbano fare più investimenti pubblici. C’è inoltre un’ attenzione a non portare l’economia immediatamente, come ci chiede invece l’Europa, al bilancio in pareggio in tre anni perché il Paese è ancora debole e affaticato e quindi emerge una richiesta di deficit più alta rispetto a quanto finora discusso nell’ultimo quinquennio della precedente legislatura. Emerge anche un’ attenzione a distribuire risorse a classi diverse: e qui ci sarà il problema di conciliare le diverse esigenze per esempio la Flat tax che chiaramente mira a sollevare la classe media con un coinvolgimento particolare del Nord mentre il Reddito di cittadinanza è più tarato sulle situazioni a redditi più bassi quindi forse riguarda un po’ più il Sud”.
“Sono due partiti nuovi – ha concluso Piga – che non si sono ancora confrontati con l’Europa. Non a caso questi due partiti sono stati fortemente votati da tante persone che non ne potevano più di un certo tipo di Europa”.
17 Maggio 2018