Retroscena, il teatro nella pandemia: problemi e speranze
Michele La Ginestra, direttore artistico del Teatro 7 di Roma, e il Teatro dei Venti di Modena sono i protagonisti di Retroscena in onda martedì 16 giugno in seconda serata su TV2000 e in replica mercoledì 17 nella stessa fascia oraria. Il programma di Michele Sciancalepore, nel suo viaggio attraverso le reazioni all’apertura dei teatri, propone le diverse posizioni di chi dichiara di non potercela fare dovendo gestire un teatro privato e di chi invece affronta le incognite con la forza delle sue rappresentazioni anticonvenzionali.
Nella prima parte di Retroscena Michele La Ginestra, fondatore e direttore artistico del Teatro 7 di Roma, interviene sulla questione dell’apertura dei teatri, sottolineando come il distanziamento sociale imposto dalla fase post-pandemia impedisca una reale apertura delle sale. Perlomeno, dati alla mano, di quella che dal 1997 gestisce con successo. Per l’attore romano, esiste un reale problema economico e pratico alla riapertura dei teatri, non meno importante di quello artistico, che invece fa i conti con il tipo di spettacolo da offrire. Nell’intervista a Retroscena, La Ginestra racconta come l’esperienza della chiusura lo abbia reso più sensibile al tempo da dedicare all’arricchimento culturale e spirituale, con una sua personale riflessione sull’esortazione di Papa Francesco a pregare per gli artisti “portatori di bellezza”.
Un atteggiamento più intraprendente verso l’ignoto è quella del Teatro dei Venti di Modena, protagonista della seconda parte del programma. Una forza che arriva dalla consuetudine di privilegiare gli spazi urbani e non convenzionali rispetto alla fruizione classica dello spettacolo. Come nel caso dell’imponente messinscena itinerante e all’aperto del loro Moby Dick, diretto da Stefano Tè e ispirato al romanzo di Herman Melville. Premio Ubu 2019 per il migliore allestimento scenico, Moby Dick si appresta a tornare nelle piazze delle nostre città, coinvolgendo in tutta sicurezza artisti e pubblico. “Bisogna adattare la nostra produzione – dichiara Stefano Tè a Retroscena– ma posso immaginare questo sacrificio solo nel breve termine: il teatro ha una valenza sociale che il distanziamento, in pratica, annichilisce”.
In conclusione, la rubrica CheTeatroFa con la sua nuova formula che monitora le temperature teatrali delle numerose iniziative on line o in streaming che proliferano nella rete. A seguire Storia di un teatrante senza teatro, la nuova versione della rubrica dell’eclettico attore e cantore siciliano Mario Incudine che, attraverso un flusso di coscienza, riflette su questa inedita condizione del teatro. E per finire la nostra “sand artist” Gabriella Compagnone con la sua emozionante creazione artistica sulla sabbia.
11 Giugno 2020