Recovery Fund, Prodi: “Abbiamo le risorse, se non cambiamo rotta siamo finiti”
L’ex premier a Tv2000: “E’ un cambiamento totale. Senza la Brexit non ci sarebbe stata questa solidarietà e l’uscita della Gran Bretagna è stata decisiva per la politica comune. Basta cincischiare, governo presenti all’Europa un programma di sviluppo”.
Roma, 22 luglio 2020. “Bisogna invertire la rotta, approfittare del fatto che adesso abbiamo i mezzi per poterlo fare, se non lo facciamo siamo finiti”. Lo ha detto l’ex premier, Romano Prodi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando l’accordo sul Recovery Fund siglato stamane tra i governi europei.
“Adesso il problema – ha aggiunto Prodi – è andare avanti, e fare in modo che questo non sia solo un fatto episodico. Poi nasce il problema italiano, di come mettere in atto e approfittare di queste grosse decisioni: ci sono circa 80 miliardi a fondo perduto, cioè di donativo, si sarebbe detto un tempo, e poi ci sono 120 miliardi di prestito a bassissimo tasso d’interesse. Ci sono delle risorse, o noi le utilizziamo bene oppure siamo definitivamente fuori dal giro, perché in questi ultimi 10 anni abbiamo marciato a marcia indietro e non a marcia avanti”.
“E’ un cambiamento totale – ha proseguito Prodi – perché l’ Euro era stato lasciato solo e non c’era alcuna solidarietà che avvicinasse i paesi a una politica comune. Qui è cominciata una politica comune, è un passaggio molto importante. Sotto c’è la politica perché il tutto è stato iniziato da un cambiamento che ho auspicato, da tanto tempo, cioè di un avvicinamento e di una stretta alleanza nella politica tra Spagna, Italia e Francia. La Francia nel momento in cui ha avuto più problemi, ha capito che questa alleanza era indispensabile, ed ha aiutato la Germania a convergere. C’è stato un altro fattore, la Brexit, se la Gran Bretagna fosse ancora dentro mai vi sarebbe stata questa solidarietà. Intendiamoci, l’uscita della Gran Bretagna non è una bella cosa, ma sotto l’ aspetto di costruire la politica comune è stata decisiva”.
“Il problema – ha sottolineato Prodi a Tv2000 – è creare una macchina politica e tecnica. Bisogna in questo momento creare un’ autorità forte, politicamente condivisa, cioè bisogna che il presidente del Consiglio e i due ministri che hanno responsabilità sull’economia, il ministro dell’ Economia e quello dello Sviluppo, facciano un tris, anche perché questi rappresentano tutti e due i partiti di governo. Si prendano i tecnici di cui hanno bisogno, dialoghino con gli altri ministri e con le Regioni e subito comincino a preparare un programma. Ma lo dobbiamo presentare entro il 15 ottobre, non abbiamo tanto tempo. Dobbiamo portare questo programma di sviluppo subito per dare un messaggio ai paesi europei e non europei, ai mercati internazionali, che l’Italia fa sul serio. 80 miliardi a fondo perduto è una cosa enorme di cui dobbiamo approfittare per il bene del Paese”.
“Se continuiamo a cincischiare, spargendo qua e là i soldi – ha concluso Prodi a Tv2000 – dando l’impressione che sono solo sussidi con un significato non dico elettorale, ma in qualche modo dubbio noi non andiamo più avanti. Adesso l’occasione c’è e occorre che il governo, chi ha responsabilità politica eserciti questa responsabilità”.
22 Luglio 2020