Lo spettacolo che aveva predetto la pandemia e Massimo Recalcati
Un testo profetico scritto nel 2017 che ha previsto terapie intensive, fame d’aria, morti in solitudine e ancora Massimo Recalcati, che svela il vero significato della parola “Amen”, sono al centro della quinta puntata di Retroscena – I segreti del teatro, il programma di Michele Sciancalepore in onda martedì 23 novembre in seconda serata su Tv2000.
Il senso della vita e la presa di coscienza della morte, il dramma della solitudine e la celebrazione della vitalità umana sono le tematiche dell’opera di Fabio Pisano dalla valenza divinatoria, Hospes – itis, che quattro anni fa ha immaginato la coltre funerea della pandemia e che il regista Davide Iodice trasforma in un’opera visionaria destinata a sollevare antiche questioni esistenziali. Altrettanto riflessioni e agnizioni sull’esistenza le rivela lo spettacolo Amen, dello psicanalista Massimo Recalcati che, attraverso un racconto autobiografico, porta in scena il duello tra la vita e la morte partendo dalla parola che suggella ogni preghiera cristiana.
La prima parte di Retroscena si apre sul palco del teatro San Ferdinando di Napoli dove il regista Davide Iodice ha messo in scena, con la sua cifra poetica e visionaria, un testo, Hospes – itis, che potrebbe sembrare un’operazione di “instant theatre”, un veloce e accomodato ritratto dei giorni pandemici, ma che in realtà è un’opera dai tratti profetici, perché scritta nel 2017 dal giovane drammaturgo Fabio Pisano. Gli ospiti del titolo sono quelli di un ospizio in cui trascorrono gli ultimi giorni alcuni pazienti isolati nelle loro rare patologie, moribondi senza possibilità di contatti, sconfitti nel corpo ma ancora forti nello spirito; un mondo che presagiva la fame d’aria causata dal Covid e la moria di anziani nelle RSA. «Per me il teatro è come un farmaco – spiega Davide Iodice a Retroscena – e allora lo specchiamento creato da questo testo ha rappresentato con il suo fremito poetico un antidoto al corredo luttuoso di questi tempi».
Nella seconda parte del programma, la prima drammaturgia teatrale dello psicanalista Massimo Recalcati che con il suo Amen parte da un dato autobiografico, la sua esperienza personale di bambino nato prematuro e per i tempi destinato alla morte, per compiere una riflessione sul rapporto tra vita e morte. Il testo, una sorta di preghiera laica sull’amore e la relazione con l’altro, è stato scritto da Recalcati durante la pandemia quando il senso della finitezza umana pesava ancor più drammaticamente sulle nostre vite. “La parola ‘Amen’ vuol dire ‘che sia così’, che la morte non sia l’ultima parola sulla vita” dice Recalcati in un’intervista esclusiva a Retroscena. “Ma nell’uomo, quando è smarrito e caduto, c’è anche la spinta a gettarsi nelle braccia della morte, invece i protagonisti di questo testo (sul palco Marco Foschi, Federica Fracassi e Danilo Nigrelli, diretti da Valter Malosti) ci ricordano sempre la potenza del battito del cuore come qualcosa che non cede alla tentazione della morte”.
Al termine della puntata non possono mancare due appuntamenti consolidati, quello con la “sand artist” Gabriella Compagnone che anche quest’anno realizza in esclusiva per Retroscena le sue emozionanti creazioni sulla sabbia e infine, per il sesto anno consecutivo e con la riapertura definitiva dei teatri, l’appuntamento con la rubrica CheTeatroFa, la mappa delle “temperature” teatrali più significative della nostra penisola in stile Meteo.
18 Novembre 2021