Calcio, Gravina: “Tradito da Mancini. Scommesse? Noi puniamo, la giustizia italiana no”
Il presidente della Figc ospite di Tv2000: “Abbiamo rifiutato l’organizzazione del mondiale 2030 con Arabia Saudita ed Egitto per il caso Regeni e questione di valori. Talvolta a presenza dei genitori accanto ai figli calciatori è una piccola piaga, non danno il buon esempio”
“Non sul piano sportivo, ma sul piano umano la scelta di Mancini è stata una delusione. Mi sono sentito tradito in un sentimento puro, nei confronti di Roberto, che ho sempre considerato un amico”. Lo ha detto il presidente della Federazione italiana gioco calcio, Gabriele Gravina, a Tv2000 ospite del programma ‘Soul’, condotto da Monica Mondo, in onda domenica 26 novembre ore 20.50 e martedì 28 alle 21 su Radio InBlu2000.
“Aldilà degli interessi della sua scelta tecnica, – ha spiegato Gravina – per me è stata una ferita che faccio fatica a rimuovere”.
Il presidente della Figc è inoltre tornato sul caso dei calciatori coinvolti nelle scommesse: “Il mondo del calcio è ritenuto colpevole, non so di che cosa, dato che per la legge italiana le scommesse sono lecite. Tuttavia noi puniamo, la giustizia italiana no. Si esce attraverso un processo di formazione, e soprattutto serve il dialogo tra chi spinge non a fare pubblicità al gioco, ma a fare proposte commerciali, che invitano a scommettere. Io parlerei di una piaga sociale vera e propria che ha colpito anche il mondo del calcio”.
“Nel mondo dello sport – ha sottolineato Gravina – sono fondamentali le questioni morali. Parliamo sempre di valori, cerchiamo di testimoniare ai giovani quanto sia fondamentale l’immagine, coltivare sì la passione ma nel rispetto dei grandi valori dello sport. In un momento di espansione del fenomeno della globalizzazione gli interessi predominano, lo viviamo negli ultimi tempi in maniera esponenziale, l’abbiamo vissuto come Federazione italiana gioco calcio rifiutando una proposta di organizzazione insieme all’Arabia Saudita del campionato del mondo 2030. Convinti, pur coscienti della grande possibilità di successo di quell’abbinamento insieme all’Egitto: Egitto, Arabia Saudita e Italia. Lo abbiamo fatto – ha spiegato Gravina a Tv2000 – per ragioni di problemi internazionali, legate al caso Regeni, e per la non condivisione di alcuni valori. Non si può far finta di nulla sempre”.
Gravina ha infine affrontato il rapporto genitori-figli nel mondo del calcio: “Talvolta la presenza dei genitori accanto ai giovani calciatori è una piccola piaga, non sono sempre di buon esempio, purtroppo alcuni incidenti soprattutto la domenica nei tornei giovanili sono determinati dai comportamenti dei genitori”.
23 Novembre 2023