Retroscena: Moni Ovadia
Moni Ovadia, uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura della scena italiana, è il protagonista della nuova puntata di Retroscena con lo spettacolo Una candela nel buio.
Accompagnato dalle suggestioni delle creazioni sulla sabbia della sand artist Gabriella Compagnone, Ovadia invita a riflettere sulla tragica inutilità della guerra, sul dramma che si consuma in Medioriente e in Palestina col sacrificio di vittime innocenti e propone una particolare riflessione sull’identità dei popoli e sul ruolo fondamentale della poesia. Questo e altro a Retroscena – I segreti del teatro, il programma di Michele Sciancalepore in onda martedì 19 novembre in seconda serata su Tv2000.
Protagonisti della quinta puntata sono sue amici di Retroscena, Moni Ovadia e Gabriella Compagnone, coppia inedita della scena che ci accompagna alla scoperta dello spettacolo Una candela nel buio di cui Ovadia è autore e interprete. Attore, cantante e scrittore di famiglia ebraica sefardita di origine bulgara, noto anche per il suo costante impegno politico e civile a sostegno dei diritti e della pace, Moni Ovadia dà vita a un recital/monologo ricco di letture, musiche, improvvisazioni e storie per riflettere sull’identità dei popoli che ha uno dei suoi pilastri nella poesia e nella cultura. Ovadia legge i versi del poeta palestinese Mahmoud Darwish, uno dei più grandi del Novecento, per esprimersi anche sulla questione esistenziale palestinese e le atrocità della guerra in Medioriente dopo i tragici fatti del 7 ottobre 2023. Ad arricchire la performance, i disegni sulla sabbia dell’artista Gabriella Compagnone che offrono una suggestiva interpretazione visiva ai versi del poeta. Ma cosa bisogna fare per essere una candela in mezzo al buio, per accendere una luce di speranza nelle tenebre che ci avvolgono? “Prendere una posizione, perché non farlo equivale a stare dalla parte degli oppressori” risponde Gabriella Compagnone. Le fa eco Moni Ovadia: “Io vorrei che gli spettatori cominciassero a pensare ai palestinesi come a degli esseri umani integri come noi, con le loro sofferenze, la loro cultura, le loro specificità, le loro poesie. I 42.000 morti sono considerati una massa anonima e questo è il grande crimine che si compie, perché ogni essere umano è unico, sacro, inviolabile e contiene in sé l’intera vita”
Al termine della puntata ancora un appuntamento con la “sand artist” Gabriella Compagnone che anche quest’anno realizza in esclusiva per noi le sue emozionanti creazioni sulla sabbia e infine, un nuovo appuntamento, la rubrica W il teatro, con i trailer teatrali degli appuntamenti della scena italiana selezionati da Retroscena.
16 Novembre 2024