Gabriele Lavia, protagonista e regista di Re Lear, è al centro della nuova puntata di Retroscena interamente dedicata al processo creativo di una delle maggiori e più complesse opere di William Shakespeare, la tragedia in cui la giustizia, la smania di potere, l’infedeltà filiale e la follia sono i temi dominanti. Questo e altro a Retroscena – I segreti del teatro il programma di Michele Sciancalepore in onda martedì 10 dicembre in seconda serata su TV2000.
Gabriele Lavia, uno dei grandi maestri del teatro italiano, amico storico di Retroscena, ci accompagna in questa puntata alla scoperta del processo creativo del suo Re Lear di William Shakespeare di cui è regista e protagonista, nel ruolo dell’anziano re bretone. Il reportage di Retroscena svelerà, come di consueto, il lavoro registico e maieutico che Lavia opera sui 14 interpreti in scena e ci si addentra nei segreti del processo creativo a partire dal copione del regista fitto di annotazioni e disegni, un vero compendio di prassi e teoria teatrale, fino alle ore che precedono il debutto in prima nazionale, al Teatro Argentina di Roma.
È lo stesso Lavia a definire la tragedia scespiriana “una storia di perdite: perdita della ragione, del Regno, della fraternità”. Composto fra il 1605 e il 1606 il Re Lear si snoda in un contesto di incredibile crudeltà, nel quale soprattutto la sete di dominio rende l’uomo il peggior nemico e carnefice dei suoi simili. L’anziano re di Britannia Lear, stanco della politica e degli impegni che il suo ruolo comporta, abdica nell’illusione di poter conservare il piacere e le prerogative della regalità ma senza le responsabilità e i doveri inerenti. Decide così di dividere il regno fra le sue tre figlie in proporzione all’amore che esse gli dimostreranno, ma l’ingratitudine delle due sole beneficate, che lo scacciano, gli apre gli occhi sulla realtà mentre scivola lentamente in una lucida follia.
Nell’intervista con Michele Sciancalepore Gabriele Lavia racconta i momenti più emozionanti del capolavoro del “divin bardo” e confida sogni, dubbi e angosce sul suo essere artista e uomo. L’ottantaduenne attore e regista non nasconde i disagi della sua età, la sofferenza e la fatica che comportano il lavoro sul palcoscenico e l’avversione che prova all’idea della malattia e della morte; ci parla del mistero del teatro e dell’impossibilità di cogliere la verità dell’interpretazione attorica. Infine ci confida un segreto mai svelato prima a nessuno, ovvero cosa fa prima di entrare in scena.
Al termine della puntata l’appuntamento con la “sand artist” Gabriella Compagnone che anche quest’anno realizza in esclusiva per noi le sue emozionanti creazioni sulla sabbia e infine un nuovo appuntamento, la rubrica W il teatro, con i trailer teatrali degli appuntamenti della scena italiana selezionati da Retroscena.

5 Dicembre 2024