Nizza, card. Bagnasco: “Europa non deve cedere alla paura”.
Roma, 15 luglio 2016 – “Certamente bisogna alzare il livello di guardia, attenzione e vigilanza per quanto umanamente possibile ma non bisogna cedere alla paura che è un sentimento che smarrisce ulteriormente, non suggerisce delle buone soluzioni e comportamenti corretti e adeguati, anche per situazioni complesse e difficili come queste”. Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, il card. Angelo Bagnasco, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000 commentando l’attentato di Nizza.
“Questo ennesimo episodio di violenza, terrore, follia omicida – ha aggiunto il card. Bagnasco – si inserisce in un contesto generale che deve e desta preoccupazioni e delle riflessioni comunitarie non soltanto di una città o di un Paese ma sempre più dell’Europa. L’Europa non deve assolutamente scoraggiarsi ma continuare a credere in se stessa e allo stesso tempo deve ripensare meglio se stessa, anche sotto la spinta di queste ulteriori minacce al continente europeo e ai suoi valori fondamentali”.
“Desidero esprimere a nome mio e dei vescovi italiani – ha sottolineato il card. Bagnasco – la più grande vicinanza al popolo francese e a Nizza in particolare. La nostra preghiera va per le vittime e i loro famigliari segnati da questo profondo dolore”.
Ecco il video e il testo integrale del presidente della Conferenza episcopale italiana, il card. Angelo Bagnasco, sull’attentato di Nizza:
“I vescovi italiani esprimono tutto il loro rammarico e dolore per i fatti che sono accaduti a Nizza e la propria vicinanza al popolo francese, in modo particolare alla città di Nizza che è vicina a noi di Genova.
È un ulteriore fatto di orrore che rende il mondo intero esterrefatto e che è un grande monito a continuare ad essere vigilanti, anzi ad accrescere la vigilanza comunitaria, dei singoli paesi al proprio interno ma anche tra le diverse nazioni europee.
Una maggiore vigilanza e controllo è possibile verso fenomeni di questa aberrazione, crudeltà ed efferatezza, ma nello stesso tempo non deve crescere la paura nei cuori delle popolazioni e degli Stati, della gente. Perché far crescere in questa paura significa obnubilare, oscurare la ragione e quindi arrivare a comportamenti di sospetto, timore, chiusura e isolamento che certamente non sono nella linea della civiltà e del progresso.
È necessario aumentare la vigilanza e la collaborazione tra gli Stati. Ma nello stesso tempo anche incoraggiarci gli uni gli altri e stare più uniti per fare fronte coraggioso, fiducioso e deciso verso il terrorismo internazionale.
Siamo di fronte ad una miscela esplosiva di ideologia, di follia personale e di odio. Una miscela che esplode in modo impazzito, seppure programmato e strategico, verso i paesi dell’Occidente, verso la nostra Europa e questo ci deve rendere molto più avvertiti circa la consistenza e la vita della nostra cultura occidentale ed europea.
Dobbiamo coltivare di più i valori europei, le radici europee che sono la cultura cristiana che racchiude non una visione confessionale, ma dei valori universali, delle esperienze che sono il distillato dell’ umanità.
Allora l’Europa deve, insieme ad una sicurezza crescente, alla fiducia e al coraggio, deve però anche rivedere la propria cultura perché non sia ulteriormente svuotata dei valori fondamentali dello spirito e dell’etica, ma al contrario deve recuperare se stessa, questa anima.
Senza questa anima nessuna reazione a questa follia terroristica potrà avere successo, perché non è la forza delle armi o di altri mezzi che potrà superare e vincere questa follia micidiale ma innanzitutto e soprattutto la forza dello spirito, la forza di grandi ideali veri, non fanatici, non fondamentalisti, ma che riempiono il cuore, che aiutano a vivere singole persone, Stati e Nazioni.
Questo è il primo fronte da rafforzare o forse, meglio ancora, da ritrovare. Rinnovo a tutti la nostra vicinanza di vescovi e di pastori. Preghiamo per le vittime, per i loro familiari e per il popolo francese”.
15 Luglio 2016