Terremoto: quando il sisma colpisce l'arteRoma, 30 ottobre 2016 – “Abbiamo messo a disposizione degli sfollati la nostra aula sinodale a Macerata, era l’unica sala antisismica che avevamo in diocesi”. Lo ha detto il vescovo di Macerata-Tolentino, mons. Nazzareno Marconi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando l’ultima forte scossa che ha colpito il Centro Italia.
“L’aula del sinodo – ha aggiunto il vescovo – è costruita con una copertura in legno come il Palazzetto dello Sport. Abbiamo preferito ospitare le persone lì piuttosto che riservarla alle celebrazioni. Dobbiamo prima di tutto dare coraggio e serenità alle persone. Considerato il bel tempo possiamo celebrare le messe anche all’aperto”.
“Dalle informazioni che abbiamo – ha proseguito il vescovo – non ci risulta alcun morto e non si parla neanche di feriti gravi. Qualcuno nella fuga si è fatto male ma nulla di preoccupante. Al momento la cosa peggiore è che sta crescendo notevolmente il numero degli sfollati: non è facile stare dentro un’abitazione piena di lesioni, molta gente infatti ha preferito dormire fuori”.
“Ho celebrato una messa – ha sottolineato il vescovo – qui in piazza a Macerata. Nel territorio diocesano in particolare i danni più grossi sono a Tolentino dove tutte le chiese sono seriamente danneggiate e anche molti appartamenti. Le chiese sono gli edifici più colpiti perchè sono le strutture più alte e antiche. In passato se si è lavorato per cercare di metterle in sicurezza e i risultati ci sono stati perchè non abbiamo avuto grandi crolli. Ma certamente in una chiesa con un soffitto a 25 metri di altezza la caduta di un pezzo di stucco è molto pericolosa”.

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30 Ottobre 2016