Referendum, Ceccanti: “Con false promesse si scatena guerra tra Regioni”.
Costituzionalista a Tv2000: “Alcuni presidenti Regione stanno esagerando. Ritorno ingenti quantità fiscali alle Regioni è operazione para-secessionista”
Roma, 23 ottobre 2017. “C’è il rischio che, sull’onda di questo risultato ed esagerando le cose che si pensa di poter ottenere, si crei un meccanismo di frustrazione pubblica perché si promettono cose che mai potrebbero essere mantenute. Si scatenerebbe così una guerra tra le Regioni”. Lo ha detto il costituzionalista dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma, Stefano Ceccanti, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando gli esiti del referendum per l’autonomia in Lombardia e Veneto.
In merito al ‘residuo fiscale’, cioè la differenza fra le tasse versate dai cittadini e il ritorno in termini di spesa per servizi sul territorio, Ceccanti ha sottolineato che “sull’onda del successo mi sembra che qualche presidente di Regione stia esagerando. È probabile che in questa trattativa il governo ritenga insieme a loro che qualche specifica competenza possa essere gestita meglio a livello regionale invece che a livello di Stato centrale. Si può decidere, ad esempio, che il personale scolastico si gestisce a Milano e Venezia invece che al Miur ma da qui che possono ritornare ingenti quantità fiscali come l’80-90%, che sarebbero cose para-secessioniste, non c’è alcuna possibilità che accada”.
“Questo referendum in termini giuridici – ha concluso Ceccanti – non ha nessun valore poiché le Regioni avrebbero potuto, come ha fatto l’Emilia Romagna, iniziare una trattativa con il governo che poi dovrà sfociare in una legge del Parlamento, in ogni caso non in questa legislatura. Si è trattato di un testo politico in cui coloro che lo hanno indetto hanno pensato di rafforzarsi in vista di questa trattativa ma niente di più”.
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23 Ottobre 2017