Papa Francesco a Tv2000 con don Marco Pozza sul ‘Padre nostro’. Al via 1° puntata
Il Pontefice conversa con il cappellano del carcere di Padova nel programma dell’emittente della Cei in onda domani, 25 ottobre alle ore 21.
La scrittrice Silvia Avallone ospite della prima puntata.
Roma, 24 ottobre 2017. “Dio è grande, è il Dio della gloria, cammina con te e ti dà pure il gelato quando è necessario”. Lo afferma Papa Francesco, nella prima puntata del programma ‘Padre nostro’, condotto da don Marco Pozza, in onda su Tv2000 domani 25 ottobre alle ore 21, raccontando di un episodio della sua vita quando da piccolo gli tolsero le tonsille e gli diedero il gelato subito dopo l’intervento.
Francesco dialoga con il giovane cappellano del carcere di Padova, don Marco Pozza, nell’introduzione di ogni puntata. Il programma, nato dalla collaborazione tra la Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede e Tv2000, è strutturato in nove puntate, ogni mercoledì, nel corso delle quali don Marco incontra anche noti personaggi laici del mondo della cultura e dello spettacolo. Nella prima puntata protagonista la scrittrice Silvia Avallone.
Dall’incontro, dalle parole e dalle risposte del Papa a don Marco è nato anche il libro ‘Padre nostro’ di Papa Francesco della casa editrice Rizzoli e la Libreria Editrice Vaticana, in uscita in Italia il 23 novembre.
“I cieli – prosegue Papa Francesco nell’incontro con don Marco – significano la grandezza di Dio, l’onnipotenza. Lui è il primo, Lui è il grande, ha fatto noi. I cieli sono l’immensità della sua potenza, del suo amore, della sua bellezza. Ma pensa al Dio di Abramo che si avvicina e dice ‘alzati, cammina in mia presenza, sii irreprensibile, alzati, guarda, vai avanti, credi, spera, non mollare’. Ma questo Dio vicino anche – pensa al Sinai – della gloria, della luce, del fumo, della nube, ci fa vedere la maestà e questa è una cosa difficile da capire. Tu devi, io devo, noi dobbiamo dire ‘Padre che sei nei cieli’, ma non con un senso di umiliazione”.
“Ricordo una volta – continua il Papa – quando avevo cinque anni, tra i cinque e i sei, mi sono operato alla gola, non so come si dice in italiano, quando ti tagliano le…, in spagnolo è amìgdalas (tonsille ndr). In quel tempo quell’operazione si faceva senza anestesia e ti facevano vedere il gelato che ti avrebbero dato. Poi ti mettevano qualcosa nella bocca aperta, ti prendeva l’infermiere, tu non potevi chiudere la bocca e il medico con una forbice tagliava tutte e due (le tonsille ndr) senza anestesia. Poi ti davano il gelato ed era finita. Quando sono uscito non potevo parlare per il dolore e papà ha chiamato una macchina, un taxi e siamo andati a casa. Ma quando siamo arrivati a casa papà ha pagato e io sono rimasto stupito. Ma perché papà paga quest’uomo? La prima domanda che ho fatto a papà dopo due giorni quando potei parlare, è: ‘Dimmi perché hai pagato quel signore della macchina. Ma non era tua la macchina? Io pensavo che mio papà fosse il padrone di tutte le macchine della città. Questa esperienza di un bambino davanti al padre che insegna, ci fa capire un po’ il rapporto con la grandezza di Dio ma anche con la vicinanza. È il Dio che è grande, il Dio della gloria, ma che cammina con te e ti dà pure il gelato quando è necessario”.
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24 Ottobre 2017