Riina. Il magistrato del Pool Antimafia di Palermo, Leonardo Guarnotta a Tv2000
Roma, 17 novembre 2017. “Fino a poco tempo Totò Riina era ancora il capo dei capi insieme a Provenzano”. Lo ha detto il magistrato e componente del Pool Antimafia di Palermo, Leonardo Guarnotta, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando la morte del capo di Cosa Nostra avvenuta stanotte alle ore 3.37 nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma dopo 24 anni al 41 bis. Guarnotta insieme a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Giuseppe Di Lello istruì il maxiprocesso di Palermo.
“Negli ultimi tempi – ha aggiunto Guarnotta – forse le cose saranno cambiate. Sembra che tutti coloro che negli anni hanno scontato le lunghe pene fossero in attesa della notizia del decesso di Riina per ricostituirsi”.
“Bisogna uscire da un equivoco – ha sottolineato Guarnotta – non esiste una mafia buona e una cattiva. Non è buona perché non spara più, non compie attentati dinamitardi o non uccide. La mafia è sempre pericolosissima. Bisogna pensare che la mafia è passata da una strategia stragista, che non ha pagato vista la reazione fortissima dello Stato, a una strategia di sommersione”.
“Non ho odiato Riina – ha concluso Guarnotta – certo la paura è un sentimento umano a cui nessuno può sfuggire ma accanto a questa ci deve essere il coraggio”.
Ecco il video dell’intervista:
17 Novembre 2017