Caravaggio, Bindi: “Nuovi elementi su furto tela. Magistratura riapra inchiesta”
Presidente Commissione Antimafia al Tg2000: “Collaboratore giustizia ci ha rivelato che l’opera probabilmente è stata venduta da Badalamenti ad un acquirente in Svizzera. Ricercare capolavoro è modo per riscattare ferita di Palermo”.
Roma, 10 febbraio 2018. “Con gli elementi che abbiamo acquisito offriamo l’ impulso alla magistratura perché possa riaprire l’inchiesta”. Lo ha detto la Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, in merito al capolavoro del Caravaggio, la ‘Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi’, rubato a Palermo nel 1969.
“C’è un collaboratore di giustizia importante Mannoia – ha aggiunto la Bindi – che addirittura a Falcone dirà che l’opera era andata distrutta mentre l’altro collaboratore di giustizia Grado, che era appunto una delle persone molto vicine a Badalamenti, ci ha detto che quando Badalamenti venne a conoscenza che certi ragazzi, dei balordi, si erano impossessati di quest’opera d’arte se la fece consegnare e riuscì a mettersi in contatto con un importante acquirente proveniente dalla Svizzera”.
“Le mafie impoveriscono l’Italia da tutti i punti di vista – ha proseguito la Bindi – e come tali vanno combattute. Non c’è aspetto della nostra vita che non sia in qualche modo inquinato dalla loro presenza. Ricercare quella opera meravigliosa che è considerata tra le principali 10 opere artistiche al mondo, di cui non solo noi siamo alla ricerca, è un modo per riscattare anche la ferita che soprattutto ha avuto la città di Palermo, la quale è stata privata di grandi magistrati, grandi politici ma anche di una grande opera d’arte”.
“La tela – ha concluso la Bindi – ha un grande valore spirituale e per questo abbiamo consegnato una copia a Papa Francesco quando abbiamo avuto il grande regalo di essere ricevuti in Vaticano. Immediatamente Papa Francesco ha riconosciuto il dipinto e ci ha detto ‘Ma questo è un Caravaggio’”.
“C’è un collaboratore di giustizia importante Mannoia – ha aggiunto la Bindi – che addirittura a Falcone dirà che l’opera era andata distrutta mentre l’altro collaboratore di giustizia Grado, che era appunto una delle persone molto vicine a Badalamenti, ci ha detto che quando Badalamenti venne a conoscenza che certi ragazzi, dei balordi, si erano impossessati di quest’opera d’arte se la fece consegnare e riuscì a mettersi in contatto con un importante acquirente proveniente dalla Svizzera”.
“Le mafie impoveriscono l’Italia da tutti i punti di vista – ha proseguito la Bindi – e come tali vanno combattute. Non c’è aspetto della nostra vita che non sia in qualche modo inquinato dalla loro presenza. Ricercare quella opera meravigliosa che è considerata tra le principali 10 opere artistiche al mondo, di cui non solo noi siamo alla ricerca, è un modo per riscattare anche la ferita che soprattutto ha avuto la città di Palermo, la quale è stata privata di grandi magistrati, grandi politici ma anche di una grande opera d’arte”.
“La tela – ha concluso la Bindi – ha un grande valore spirituale e per questo abbiamo consegnato una copia a Papa Francesco quando abbiamo avuto il grande regalo di essere ricevuti in Vaticano. Immediatamente Papa Francesco ha riconosciuto il dipinto e ci ha detto ‘Ma questo è un Caravaggio’”.
10 Febbraio 2018