Effetto notte: Stefania Sandrelli
venerdì 8 novembre alle 23:15
È dedicata alle donne, alla loro libertà, ma anche ai loro diritti ancora violati in alcune parti del mondo la nuova puntata di Effetto Notte, il rotocalco di informazione cinematografica di Tv2000 condotto da Fabio Falzone, in onda venerdì 8 novembre alle 23:15.
Si comincia con un ampio faccia a faccia con Stefania Sandrelli che ripercorre i momenti fondamentali della sua carriera: da “Io la conoscevo bene” a “Il conformista”, da “La famiglia” al film campione di incassi di queste settimane “Parthenope” di Paolo Sorrentino. “Ricordo ogni in inquadratura – racconta la Sandrelli – perché il cinema mi ha catturato e ha determinato la mia vita”. “Ho scelto i progetti – rivela – e ho rifiutato tanti film che non mi piacevano”. “La bellezza? Boh. Il successo? Il pubblico mi ha sempre rispettato e permesso di essere libera”. Sandrelli svela anche un particolare della sua vita privata: “Ho una bellissima collezione di Madonne, alcune anche molto grandi al punto che mio figlio Vito mi ha detto anni fa: mamma scegli o me o loro, a casa non riusciamo più a muoverci”.
A seguire faccia a faccia con le protagoniste del film “Leggere Lolita a Teheran”, premio del pubblico alla Festa di Roma. Tratto da un libro di successo, la storia di un gruppo di coraggiose donne iraniane che con l’avvento della Repubblica islamica, sono costrette a rinunciare allo studio e decidono di vedersi in casa per coltivare la passione proibita per la lettura. Il film è stato girato in Italia per evidenti problemi con il governo dell’Iran. Racconta la protagonista Golshifteh Farahani: “L’arte e la cultura sono sempre nel mirino dei governi, specie quando non esprimono quello che questi potenti si aspettano. Un altro pregio del film è che ha permesso a tutte noi di ritrovarci. Siamo tutte donne in esilio in diversi paesi del mondo. Il legame di sorellanza tra di noi si è rivelato fortissimo”. “Quando ho vissuto in un regime totalitario – racconta la scrittrice Azar Nafisi – mi sono stati portati via tutti i diritti non solo quello alla parola, all’azione politica ma il diritto stesso ad esistere. E l’unico modo che ho avuto di combattere è stato di raccontare questa storia.”
Per finire faccia a faccia con Renato Casaro, grande artigiano del nostro cinema, che ha firmato le locandine di film indimenticabili da “C’era una volta in America” a il “Thé nel deserto”, da tanto cinema di Verdone a “Nikita”. “Un’artigianalità – dice Casaro – che oggi nell’epoca del digitale e dei social rischia di andare perduta. Io, invece, ho lavorato faccia a faccia con i più grandi e da ognuno ho imparato qualcosa” .
6 Novembre 2024