Don Primo Soldi, zio del ragazzo stroncato da un trattamento sanitario obbligatorio al Tg2000: “Dopo il militare è iniziata la sua via crucis. E’ arrivato in ospedale già morto. Servono procedure più oculate”

Roma 30 maggio 2018. “Pensiamo sia stata resa giustizia a questa morte. E’ stato giusto riconoscere la colpevolezza del modo in cui vigili e medico hanno operato nei confronti di mio nipote”. Lo ha detto don Primo Soldi, lo zio di Andrea Soldi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000. Andrea Soldi, 45 anni, prelevato nell’estate di tre anni fa da una panchina, a Torino, è morto nel corso di un trattamento sanitario obbligatorio dovuto alla sua schizofrenia. Il medico e tre agenti della polizia municipale, imputati per omicidio colposo, sono stati oggi condannati in primo grado a 20 mesi di carcere con pena sospesa e il versamento di quasi 300 mila euro a titolo di provvisionale nei confronti del papà e della sorella di Andrea.
“E’ andato tutto bene – ha sottolineato don Primo Soldi – fino a quando Andrea non è partito per il militare. Non sappiamo bene cosa sia accaduto e da allora diciamo che è cominciata la sua via crucis”.
“E’ accaduto tutto all’improvviso – ha ricordato don Primo Soldi – hanno provato a fargli un’iniezione in fretta e furia. Poi c’è stata questa aggressione a tradimento. Lo hanno preso alle spalle, gli hanno messo le braccia dietro la panchina, lo hanno ammanettato, dopo un po’ lo hanno buttato a terra a pancia in giù. E lì la situazione si è evoluta in modo grave perché lui non poteva nemmeno respirare. Ha cercato anche di scalciare. Il dottore ha poi dato l’ordine di caricarlo in quelle condizioni. Praticamente è arrivato al Maria Vittoria cianotico e penso che fosse già morto perché hanno provato a fargli il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale ma non c’è stato più nulla da fare”.
“Speriamo davvero – ha concluso lo zio di Andrea – che si possa intervenire in questi casi con una procedura molto più oculata e che tenga conto anche della varietà dei pazienti che si devono affrontare in quei momenti lì”.

 

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30 Maggio 2018