Giustizia, Csm a Tv2000: “Procuratore Roma? Speriamo entro poche settimane”
Il vicepresidente David Ermini a Tv2000: “Sentenze magistrati non siano finalizzate al consenso popolare. Prescrizione? Abbiamo avuto alcune riserve. È come un domino, se sposti una mattonella se ne spostano altre. Al Csm non devono esserci casacche, unico riferimento è il capo dello Stato”.
Roma, 29 gennaio 2020. “A Roma speriamo entro poche settimane di avere il nuovo procuratore”. Lo ha detto il vice presidente del Csm, David Ermini, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000.
“Roma – ha spiegato Ermini – è un ufficio molto importante per questo la commissione propone dei nomi che poi vanno al plenum. Nel periodo tra la commissione e il plenum vengono scritti i profili dei magistrati su cui il plenum dovrà poi decidere. Il fatto che ci sia bisogno di un tempo superiore, perché sono tutti magistrati di altissimo livello, e che si perda del tempo nella descrizione dei profili non mi scandalizza. Mi sarei scandalizzato di più se si fossero fatte le nomine a pacchetto. Ma questo non è avvenuto ed è un fatto importante”.
Ermini ha poi affrontato anche la questione della riforma della prescrizione: “Abbiamo avuto delle riserve sul fatto che si fosse inserita la riforma della prescrizione sperando che entro un anno si facesse una riforma complessiva del processo penale senza che in realtà questa riforma ci fosse. E infatti adesso vediamo quali sono i problemi perché questa riforma del processo penale deve essere fatta. Sono lavori che devono essere molto approfonditi perché il nostro sistema è fatto a domino. Se tocco una mattonella ne sposto tante altre”.
“La vicenda delle nomine per il Csm – ha commentato Ermini ai microfoni di Tv2000 – ci ha colpiti ma soprattutto ha colpito il rapporto fiduciario che ci deve essere tra la magistratura e i cittadini. Tutto quello che accade nella magistratura non rimane chiuso nel mondo dei magistrati. I magistrati sono sotto gli occhi di 60 milioni di italiani. E il magistrato non deve cercare il consenso popolare quando emette le proprie sentenze. Se la popolazione perde la fiducia nella magistratura è un danno grave che viene fatto a tutto il Paese”.
“Sia i non togati che i togati – ha concluso Ermini a Tv2000 – sorretti dai gruppi parlamentari e dalle correnti quando arrivano qui al Csm si devono ‘spogliare’ da ogni rapporto fiduciario. Al Csm non dovrebbero esistere le casacche. Io vicepresidente pur essendo stato indicato da un gruppo parlamentare adesso non faccio riferimento a chi mi ha votato. Il mio unico riferimento è il capo dello Stato. Qui lavoro su delega del presidente della Repubblica”.
29 Gennaio 2020