Retroscena: Neri Marcorè
Neri Marcorè, protagonista sul palcoscenico di La buona novella, ispirato all’omonimo album di Fabrizio De Andrè, e le storie che alludono ai preparativi della strage di via D’Amelio del ’92 narrate in Centoventisei dalla regista e drammaturga Livia Gionfrida, sono al centro della nuova puntata di Retroscena– I segreti del teatro, il programma di Michele Sciancalepore in onda martedì 23 maggio in seconda serata su Tv2000.
Il programma si apre in compagnia di Neri Marcorè, attore diviso tra cinema, teatro e televisione, protagonista di La buona novella, uno spettacolo di teatro canzone che fa rivivere sul palcoscenico l’omonimo album di Fabrizio De Andrè, pubblicato nel 1969. Un progetto teatrale pensato ed elaborato con Marcorè dal regista e drammaturgo Giorgio Gallione come una sorta di Sacra Rappresentazione contemporanea, che alterna e intreccia le canzoni del grande cantautore genovese con brani narrativi tratti dai Vangeli apocrifi a cui lo stesso De Andrè si è ispirato. Su una scena illuminata di un azzurro intenso, Neri Marcorè ci guida attraverso i segreti di questo spettacolo che è un tuffo nella memoria di quegli anni, ma offre anche un momento di riflessione, come spesso le parole di De Andrè sanno fare, sulla figura di Gesù, “il più grande rivoluzionario della Storia”, che predica messaggi di pace e uguaglianza e che ha contro di sé il Potere di chi non tollera tanta libertà.
Nella seconda parte, riflettori puntati sulla messinscena di Centoventisei, che la regista e drammaturga Livia Gionfrida ha tratto dal romanzo di Claudio Fava ed Ezio Abbate, un titolo che rimanda all’automobile carica di tritolo e fatta esplodere in via D’Amelio provocando la famigerata strage in cui morì il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. Una tragica vicenda che rimane però fuori dallo spazio scenico per dare corpo, invece, alla vita privata di tre derelitti (interpretati da David Coco, Naike Anna Silipo e Gabriele Cicirello) braccianti della violenza e pedine a cui è commissionato il furto dell’auto che porterà alla strage, che sono la perfetta incarnazione del concetto di banalità del male. Tre vittime della miserabile realtà della mafia, che andranno incontro a una presa di coscienza finale. “Mi piacerebbe che si andasse via dalla sala con la convinzione che ognuno, con le sue piccole azioni quotidiane, può modificare il corso della grande Storia” confida Livia Gionfrida a Retroscena.
Al termine della puntata la “sand artist” Gabriella Compagnone e la rubrica CheTeatroFa, la mappa degli appuntamenti e delle “temperature” teatrali più significative della nostra penisola in stile Meteo.
17 Maggio 2023